martedì 7 dicembre 2010

Studio Sulle Reti Culturali

Reti Cultrali in Italia ed Europa
Motivazioni, strutture, analisi e case history; struttura riassuntiva
di Fabrizio Gavosto

  1. Perchè fare “Rete”
  2. Cosa è una rete e come funziona
  • tipologie di reti
  • reti di obbiettivo
  • reti di contenuto
  • reti di funzionamento
  • reti di percorso

  • modalità di funzionamento
  • reti nazionali
  • reti indotte
  • reti spontanee
  • reti transnazionali
  • Euro reti 

    3. Il “Manifesto”, strumento fondamentale di creazione di una rete culturale
    4. La “Rete” come finestra sul mondo istituzionale
  • Istituzioni
  • progetti europei

Case history:
  • Cofae, la rete spagnola dei festival: coordinamento a livello nazionale
  • EFA, European Festivals Association: visibilità e rapporto con le istituzioni
  • IETM, international network for contemporary performing arts: la grande rete orizzontale che abbraccia il mondo intero
  • ZEPA, Zone Europeenne de Projects Artistiques: una rete ed un progetto interreg

Conclusioni

1.Perchè fare “Rete”

In tempi di crisi, ma anche in tempi “normali”, operare nel settore culturale significa affidarsi ai voleri e alle decisioni di politici ed amministratori, elementi soggetti a cambiamento per elezioni, simpatie, tendenze politiche.
Operare singolarmente in questa situazione non è certamente semplice. Inoltre, nel caso di festival e eventi sopratutto nell'ambito del teatro, del circo e del teatro di strada, le dimensioni e l'influenza degli operatori, pur se vasta, non puo certo definirsi di importanza nazionale, se presi singolarmente.
Ultimo, non è possibile, con budget relativamente poco significativi, disporre e gestire in un solo evento una filiera completa di produzione culturale.
Per tutti questi motivi, fare rete significa aumentare le proprie capacità operative, condividendo risorse, professionalità e circuiti, ed allo stesso tempo guadagnare in visibilità, peso politico e capacità di condividere parti della filiera di creazione in ambito culturale.

  1. Cosa è una rete e come funziona

Una rete culturale è un insieme di strutture che seguono insieme un percorso comune, che può essere di vari generi e tipologie. Una rete culturale si forma sovente in modo spontaneo in ambito territoriale o all'interno di un settore, sopratutto in momenti di cambiamento sociale o economico dell'ambito in cui operano gli enti costituenti, oppure può formarsi per iniziativa di un ente pubblico, comune regione, stato, che eroga specifici contributi o facilitazioni al fine di creare reti omogenee od eterogenee.
Ci occuperemo qui della prima tipologia, quella spontanea, che rappresenta la tipologia più dinamica e creativa.
La rete spontanea nasce per confrontarsi con la complessità delle trasformazioni economiche, sociali e territoriali presenti nel nostro tempo, che richiedono capacità di proposta, progetti e risorse che i singoli comuni o enti culturali spesso non sono in grado di garantire e che presuppongono un linguaggio comune e un'unità d’intenti da parte di più attori culturali. Questo genere di rete si diversifica a seconda delle tipologie e degli stimoli che la inducono a nascere, pur in molti casi accomunando più tipologie di mebri o di intenti. Queste tipologie tipiche vengono individuate analizzando le motivazioni e le modalità operative di ciascuna rete, e sono:

  • tipologie di reti
  • reti di obbiettivo
    Le reti di obbiettivo nascono intorno a necessità culturali spesso di origine economica, e sono finalizzate al raggiungimento di obbiettivi prefissati tramite la messa in comune di professionalità o risorse specifiche. Esse sono una delle forme più comuni, ed hanno spesso una durata limitata nel tempo ed una collaborazione ristretta all'ambito operativo. In ambito culturale sono di scarso interesse, non permettendo sempre di sviluppare politiche e progetti culturali di lungo termine ed ampio respiro. Peraltro, a volte esse rappresentano la fase iniziale di costituzione di associazioni o copeerative (abrogazione o approvazione di leggi specifiche, ottenimento di contributi o modifiche sociali, etc)

  • reti di contenuto
Le reti di contenuto, al contrario della precedente, nasccono dalla condivisione etica ed ideologica di modalità operative e di finalità, spesso di tipo sociale o culturale. Esse rappresentano la tipologia di rete più interessante e duratura, ponendosi come basi per percorsi culturali e sociali in evoluzione costante, e condividendo tra i membri buona parte delle risorse. Alle origini di queste reti si trovano praticamente sempre dei “manifesti” scritti o sottintesi, che danno unità e senso di appartenenza ai componenti delle stesse.

  • reti di funzionamento e di percorso
    Le reti di funzionamento e di percorso sono in qualche modo analoghe alle reti di obbiettivo, differenziandosi da queste per la maggior durata e integrazione dei membri. Le reti di funzionamento nascono per condividere strutture o opportunità, centralizzando determinati servizi, al fine di abbattere i costi e incrementare la capacità operativa.
    Le reti di percorso condividono un percorso storico, sociale o culturale e spesso nel lungo periodo si trasformano in reti di contenuto. Il networking relativo manifesta volentieri aspetti misti appartenenti ad altre tipologie e raggruppa enti dissimili e vari

  • reti territoriali
    Le reti territoriali sono fondalmente diverse dalle altre tipologie, basandosi principalmente sull'appartenenza ad un territorio, ed accomunando enti, istituzioni e persone diversi. Si sviluppano spesso su aree limitate per fare fronte ad esigenze, sviluppare progetti o condividere obbiettivi e risorse. Sono quasi sempre formate da un misto di persone fisiche, associazioni, cooperative, fondazioni e istituzioni varie, e fanno spesso capo ad un comune od a una provincia. Spesso formano reti di obbiettivo o di funzionamento, centralizzando alcuni servizi e demandando ad un membro o al capofila il reperimento di risorse. Sono finalizzate a fornire servizi agli abitanti del territorio o a sviluppare progetti culturali, turistici o sociali di tipo locale.

  • modalità di funzionamento
Le modalità di funzionamento delle reti variano profondamente, a seconda che esse siano indotte o spontanee, ed anche in funzione della loro estensione, omogeneità e dimensione.

  • reti nazionali
  • reti indotte
    Le reti indotte nascono quasi sempre per volontà di un ente pubblico (ministeri, regioni, province) ed i membri vengono selezionati tramite bandi, o tramite convocazione diretta. La rete fa capo dunque all'ente che la crea, e n e è dipendente per quanto riguarda fondi, e (quasi sempre) comunicazioni e visibilità. Essa è sempre quindi una rete a struttura piramidale, dove non vi è quasi contatto tra i membri, se non passando dal vertice (ente). La durata di queste reti è limitata alla volontà politica e alla disponibilità economica dell'ente promotore stesso.

  • reti spontanee
Le reti spontanee nascono sovente da incontri all'interno di festivals, convegni o incontri. Spesso non si ha una chiara percezione della nascita di questa tipologia di rete sino al momento in cui essa non viene formalizzata. La rete spontanea nasce a seguito della creazione di un manifesto ideologico, che spesso viene formalizzato e scritto solo tempo dopo, al momento di formalizzare e dare una struttura ed uno statuto alla rete stessa. Essa è quasi sempre di tipo orizzontale e ,a seconda delle dimensioni, prevede a volte un direttivo, o una tavola di rappresentanti, un direttore ed un presidente. È la tipologia che permette maggior durata, innovazione e capacità realizzativa a livello di progetti culturali, essendo generalmente una rete di contenuto. Inoltre può presentare grandi capacità di espansione verso membri che si riconoscono nel contenuto, nelle modalità e nel manifesto. Piccola o grande che sia, comporta il continuo incontro e confronto dei membri, che sviluppano al suo interno meccaniche costruttive e progettualità anche a lungo termine, approfondendo e sviluppando il sistema di condivisione di risorse e professionalità.

  • reti transnazionali ed Euro reti
    Come per le reti nazionali e territoriali, le reti transnazionali si dividono in varie tipologie. È però preponderante la presenza di reti di contenuto o comunque di struttura orizzontale. Le reti transnazionali spesso sono originatrici di progetti di ampio respiro, specialmente , ma non solo, in ambito europeo. Esse sono i maggiori fruitori delle risorse messe in campo dal Consiglio Europeo, specialmente (Euro reti) nell'ambito degli Interreg all'interno di euroregioni, ma anche dei Culture, Alcotrà e Gruntvig. Queste reti non si limitano però solo ai progetti finanziati, ma sono esse stesse finanziatrici e promotrici di progetti, programmi di formazione e di innovazione culturale. Esse sono i principali referenti in ambito europeo e mondiale per i governi nazionali e per i paesi extraeuropei, portando avanti un fruttuoso lavoro di collegamento tra realtà in evoluzione costante.



    3. Il “Manifesto”, strumento fondamentale di creazione di una rete culturale
Le reti di tipo orizzontale, così come quelle di tipo piramidale o verticale, si basano sui cosidetti “manifesti” culturali. Questi possono essere (e sono spesso ) di tipo ideologico, ossia basati non su obbiettivi comuni o su aspetti operativi, ma sulla condivisione di idee e principi. Il “manifesto” permette allo stesso tempo un allargamento della rete a nuovi membri che ne condividono il contenuto e una riconoscibilità da parte sia degli utenti finali che delle istituzioni. Esso rappresenta, in forma scritta, le motivazioni e le idee fondamentali condivise dal nucleo originatore della rete stessa, e né è allo stesso tempo motore, collante, attrattore e fine. Una rete che non condivide un manifesto comune difficilmente può essere considerata stabile, presentando un fenomeno di deriva e di progressivo smembramento. All'interno di una rete ristretta il “manifesto” può essere tranquillamente sottinteso e non esistere in forma scritta e codificata. Quando però vi è un allargamento della rete, il “manifesto” viene redatto e reso pubblico.

    4. La “Rete” come finestra sul mondo istituzionale
Fare rete è anche e sopratutto un modo per confrontarsi con il mondo istituzionale. Mentre piccole realtà difficilmente hanno accesso alle più elevate posizioni nell'amministrazione politica ed economica della cultura, e, anche avendolo (l'accesso) non riescono a dare un peso sufficiente alla propria voce, una rete culturale si interfaccia ad alti livelli sia nel mondo politico che nel mondo economico. Essa è vista come struttura altamente desiderabile, in quanto semplifica l'interfacciamento con le istituzioni, facendosi carico essa stessa del coordinamento di realtà diverse.
Inoltre presenta numeri, estensioni territoriali, budgets complessivi, capacità organizzativa ben al di sopra dei singoli eventi o realtà, ponendosi come referente qualificato per amministratori pubblici e responsabili di marketing.

  • Istituzioni
Verso le istituzioni, le reti si pongono come riferimenti di settori culturali o realtà territoriali, esercitando spesso attività di lobbying in favore dei valori sostenuti dal proprio “manifesto” e in favore dei propri membri. La possibilità di avere un referente unico anziche decine di realtà frammentate ed indipendenti viene fortemente apprezzata dagli enti politici, semplificando le loro attività e centralizzando le capacità decisionali. Le grandi reti transnazionali si pongono come referente privilegiato verso governi e Consiglio Europeo, partecipando attivamente ala progettazione di politiche culturali e gestione delle risorse. Le piccole e medie reti locali e le reti nazionali possono inoltre interfacciarsi tra loro diventando membri (sub-reti) di reti sovranazionali.
  • progetti europei
    Alla base di gran parte dei maggiori progetti europei (specialmente gli Interreg) troviamo Euro-Reti precostituite, che garantiscono l'innovazione dei progetti presentati e la loro continuità. I partenariati più proficui nascono da reti stabili, accomunate da uno o più “manifesti” e tendenzialmente omogenee per quanto riguarda scopi e contenuti, che sovente vantano collaborazioni e networking pregresso di tipo decennale. La coesione e condivisione di valori e risorse garantiscono


    1. 5. Case history: vedere presentazione PowerPoint
  • Cofae, la rete spagnola dei festival: coordinamento a livello nazionale
  • EFA, European Festivals Association: visibilità e rapporto con le istituzioni
  • IETM, international network for contemporary performing arts: la grande rete orizzontale che abbraccia il mondo intero
  • ZEPA, Zone Europeenne de Projects Artistiques: una rete ed un progetto interreg

Conclusioni
A fronte di un significativo decremento delle risorse per la cultura, comune in tutto il mondo (tranne i paesi asiatici, in special modo la Cina) e estremamente rilevante e dannoso per i paesi europei che più hanno investito in questo settore, il “fare rete” può essere visto, oltre che come iniziativa auspicabile e desiderabile, anche come salvagente culturale indispensabile per ridurre i danni al sistema culturale, permettendo di condividere filiere, strutture e professionalità e conferendo un valore aggiunto ai membri stessi.
Ecco i vantaggi di essere o fare rete:
Cultura e sviluppo locale, vantaggi oggettivi e miglioramenti relativi a:
  1. territorio
  2. sistemi
  3. distretti
  4. competitività
  5. qualità della vita
perché è necessario “fare squadra” superando la frammentazione:
  1. vantaggi economici nella gestione
  2. maggiore efficacia della comunicazione
  3. maggiore visibilità
  4. autorevolezza
  5. found raising
  6. governance a rete

presupposti per un progetto di sviluppo culturale:
  1. avere un progetto condiviso, collettivo e collaborativo
  2. avere un manifesto comune
  3. procedere in modo globale e integrato
  4. intessere relazioni nuove tra i gruppi
  5. ampliare la capacità progettuale e realizzativa

Per tutti questi motivi, fare rete diventà ora da virtù a necessità, strumento indispensabile per migliorare la sopravvivenza di operatori, eventi e programma cultural.


Bibliografia:

Raimund Minichbauer, Elke Mitterdorfer:
European Cultural Networks and Networking in Central and Eastern Europe
Translated by Steve Wilder , Wien: IG Kultur Österreich 2000

Progettazione e sviluppo delle aziende e reti culturali: principi, strumenti, esperienze
di Hinna Alessandro e Minuti Marcello, Hoepli 07/2009
Networking culture - The role of European cultural networks. by Gudrun Pehn, Council of Europe Publishing, Strasbourg, 1999

Nessun commento:

Posta un commento