giovedì 2 dicembre 2010

Manifesto per l’Open Government

L’Open Government (letteralmente “Governo Aperto”) è innanzitutto una dottrina secondo  cui l’amministrazione nell'esercizio del potere esecutivo deve essere trasparente a tutti i livelli e consentire un controllo continuo del proprio operato mediante l’uso delle nuove tecnologie.
Il documento si basa su 10 principi:
1 – Governare con le persone attive
La partecipazione attiva è un diritto e un dovere di ogni cittadino. L’Open Government si propone di creare le condizioni organizzative, culturali e politiche affinché questo venga esercitato con pari opportunità per tutti.
2- Governare con la rete
La Pubblica Amministrazione deve far riferimento a un nuovo modello organizzativo federale che abbandoni la logica burocratica di gestione dei servizi pubblici  secondo paradigmi di  cessione di sovranità verticale  (nei due sensi: autocratrico, dall'alto verso il basso  e democratico dal basso verso l'alto) a favore di una logica orizzontale, in grado di coinvolgere i diversi attori pubblici, privati e del non profit, nel meritevole raggiungimento di un obiettivo comune e consapevole.
Tali azioni di governo possono essere perseguite attraverso un efficace uso della Rete.
3 – Creare un nuovo modello di trasparenza cross-mediale e multiculturale
L’Amministrazione pubblica deve agire in modo da garantire sempre la più completa trasparenza dell’attività di governo e la pubblicità di tutto ciò che è relativo al settore pubblico.
I cittadini devono poter accedere al controllo ed alla partecipazione dell’Amministrazione a prescindere dagli orientamenti ex art 2 della Costituzione.
4 – Trattare l’informazione come infrastruttura
I dati delle Pubbliche Amministrazioni devono essere accessibili a tutti sul Web in formato aperto, gratuitamente ove possibile, e – in ogni caso – con licenze idonee a consentire la più ampia e libera utilizzazione con garanzie finanziarie certe sia pubbliche che private.
La disponibilità di dati aperti è, di fatto, l’infrastruttura digitale sulla quale sviluppare l’economia immateriale. Le Pubbliche Amministrazioni, liberando i dati che gestiscono per conto di cittadini e imprese, possono favorire lo sviluppo di soluzioni partecipate e/o negoziate e contribuire in modo strategico, allo sviluppo economico dei beni dei servizi forniti.
5 – Liberare i dati pubblici per lo sviluppo economico del terzo millennio
Le Amministrazioni pubbliche riformate devono concentrarsi sulla produzione, riclassificazione e pubblicazione comparata di dati e informazioni grezzi e disaggregati, lasciando, salvo eccezioni espressamente previste dalla legge, all’iniziativa privata lo sviluppo di applicazioni ed interfacce per la loro rielaborazione, consultazione, condivisione  e fruizione.
Un orientamento della Pubblica Amministrazione verso l’Open Data offre nuove opportunità a chi investe nella Rete, incentivando la crescita di nuovi distretti dell’economia immateriale che possono rappresenterare un nuovo modello di produzione e quindi di calcolo ponderato del  PIL da affiancare a quello tradizionale oggi in crisi e, troppo spesso, sostenuto da aiuti di stato che bloccano la crescita ed ostacolano la concorrenza .
6 – Informare, coinvolgere, partecipare e valorizzare l’intelligenza collettiva
La rete moltiplica il potenziale delle intelligenze coinvolte e aumenta l’efficacia dell’azione amministrativa.
Le dinamiche organizzative ed i procedimenti della Pubblica Amministrazione vanno ripensati per  migliorare la qualità dei processi di informazione,  facilitare il coinvolgimento e la partecipazione di tutti i cittadini, diffondere la cultura dell’Open Governement anche attraverso i social media e le tecnologie dell’informazione e della comunicazione.
7 – Educare alla partecipazione
La partecipazione crea valore per il cittadino. L'utilizzo responsabile e solidale delle tecnologie dell'informazione, elimina ogni discriminazione culturale, sociale, economica, infrastrutturale o geografica ed educa alla partecipazione come diritto e dovere civico di ogni cittadino.
8 – Promuovere l’accesso alla Rete
La tecnologia, ed in particolare internet e gli strumenti di accesso alla Rete, sono elementi abilitanti ai processi di partecipazione. Per questo motivo è dovere dello Stato consentire a tutti i cittadini di accedervi e promuoverne la cultura d’utilizzo.
9 – Costruire la fiducia e aumentare la credibilità della PA
La conoscenza e la partecipazione ai processi decisionali sono strumenti di costruzione della fiducia e del consenso in un rapporto tra pari che coinvolge Amministrazione e Cittadini rendendo inutili gli attuali livelli di mediazione.
L’appartenenza agli stessi ecosistemi (digitali e non), la pratica delle stesse dinamiche sociali e servizi efficaci costruiti intorno al cittadino e alle sue esigenze aiutano ad accrescere la fiducia, la credibilità dell’Amministrazione e la condivisione degli obiettivi.
10 – Promuovere l’innovazione permanente nella pubblica amministrazione
La costruzione di servizi deve essere sempre realizzata in modalità condivisa e sviluppata, pensando l’utente al centro del sistema e mantenendo aperta la possibilità di far evolvere i sistemi.
Una innovazione permanente per garantire una revisione continua, nelle forme di utilizzo, negli adeguamenti tecnici, funzionali ed organizzativi sempre in linea con l’evoluzione dei paradigmi della Rete.

Valter Conti

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